E-mail marketing, come sfruttarlo al meglio

Se sei qui con l’idea che l’e-mail marketing non funzioni più… Ti sbagli di grosso.
I dati parlano chiaro.
L’e-mail marketing genera un ROI del 42.000%, 42$ di ritorno su ogni 1$ speso.
Ho stuzzicato la tua curiosità? In questo articolo parleremo dell’argomento. Da teoria a pratica.
Iniziamo subito!
Email marketing cos’è?
L’e-mail marketing è una tecnica di marketing diretto che consiste nell’invio di email agli iscritti alla tua mailing list.
Ok, classica definizione patinata. Addentriamoci subito nell’argomento, d’accordo?
Fare e-mail marketing non significa solo inviare newsletter informative, proposte commerciali o contenuti promozionali. Tutt’altro!
Significa avere la possibilità di creare relazioni con i tuoi potenziali clienti, rispondere ai loro bisogni e farsi strada nella loro mente fino a raggiungere la posizione di leader di settore.
Nel corso dell’articolo ti daremo tutti gli strumenti di cui hai bisogno, non preoccuparti.
Per il momento, è importante chiarire fin da subito un concetto.
Personalizzazione e consenso sono le basi portanti. Possibile aumento delle conversioni e fidelizzazioni sono le conseguenze.
L’e-mail marketing non è perciò sinonimo di spam, comunicazioni pressanti e inutili che non fanno altro se non intasare la casella di posta elettronica.
Facciamo un passo avanti e scendiamo più nei dettagli.
Se ti sei mai chiesto come fare e-mail marketing, mettiti comodo. Il prossimo paragrafo è ciò che stai cercando.
Come fare e mail marketing
I due strumenti pratici di cui hai bisogno sono:
- una piattaforma di e-mail marketing
- una mailing list
Parleremo dei tool nel prossimo paragrafo.
Trattamento dei dati degli utenti: opt-in e opt-out
Ora, occupiamoci del lato prettamente strutturale: il trattamento dei dati degli utenti.
Quando si parla di mailing list è opportuno fare una distinzione particolarmente importante nella sfera del trattamento dei dati: opt-in vs opt-out.
Ne hai mai sentito parlare?
Con opt-in ci si riferisce al consenso esplicito da parte dell’utente di ricevere comunicazioni commerciali da parte dell’azienda.
Con opt-out, invece, si indicano gli utenti che vengono inseriti nella mailing list senza il loro consenso, perché non l’hanno mai chiesto esplicitamente.
Quindi: iscrizione volontaria da un lato e mancanza di rifiuto esplicito dall’altro.
Con l’entrata in vigore dei GDPR, il consiglio è ovviamente di seguire la strada opt-in. Non solo per possibili questioni giuridiche, ma anche per questioni strategiche. Infatti…
Rullo di tamburi: come evitare di finire nello spam?
Ebbene, devi sapere che le mail opt-out sono più propense a essere definite soft-spam. Pensaci un attimo, ti sarà capitato almeno una volta di ricevere una mail da parte di un’azienda che nemmeno conosci.
Da lì a cliccare “segnala come spam”, beh, il passo è breve.
Anzi, ti dirò di più. Si parla anche di double opt-in: una doppia conferma da parte dell’utente.
Praticamente, oltre a dover spuntare le dovute caselle nel momento della compilazione del form sulla landing, si invia un’ulteriore e-mail di conferma iscrizione con un link che, se cliccato, completerà il processo di iscrizione alla mailing list.
Come dicevamo prima, quindi, la direzione da seguire è l’opt-in.
Bene. Fatte queste doverose premesse, scendiamo ancora più nello specifico con degli esempi di campagne di e-mail marketing.
E-mail transazionali
Ce lo spiega una legge della fisica: ad ogni azione corrisponde un’azione uguale e contraria.
No, non la voglio prendere larga con mille inutili giri di parole. Ma è il concetto attorno a cui ruota l’e-mail marketing automation.
Perché?
Perché si tratta di inviare e-mail specifiche in base al comportamento dell’utente.
Potrai scegliere trigger (come “l’utente ha cliccato sul link”) o tag (inserire un utente in una determinata categoria ancora più specifica rispetto alle classiche liste).
Si tratta, ad esempio, delle e-mail transazionali. Rientrano in questa categoria:
- classiche e-mail di benvenuto (che tra l’altro hanno un tasso di apertura 4 volte superiore alle mail promozionali)
- e-mail di conferma o tracciamento ordine
- notifiche
- fatture e ricevute
Quali sono gli obiettivi di un’e-mail transazionale?
Gratificare, informare, creare attesa o spingere all’azione.
DEM (direct e-mail marketing)
Dem Acronimo di direct e-mail marketing, identifica le tipiche e-mail promozionali.
L’obiettivo è di portare avanti una vera e propria campagna pubblicitaria con l’utente, sponsorizzando prodotti, offerte, cross-selling o up-selling.
Newsletter
Partiamo dicendo che DEM e newsletter si differenziano per la finalità: promozionale da un lato, informativa dall’altro.
La domanda intramontabile: come scrivere una newsletter efficace?
La cosa più importante è che tutte le comunicazioni che invii siano sulla stessa lunghezza d’onda degli interessi degli utenti. L’abbiamo già sentito da qualche parte: contenti is king.
Abbiamo anche già parlato dell’importanza di conoscere per filo e per segno la buyer persona. Qui, parleremo del lato più pratico: il copy.
Prima di tutto, cerca di dare una struttura chiara e fluida al testo. Niente blocchi unici o paragrafi infiniti: via libera a bullet point, grassetti e corsivi che invoglino l’utente a leggere.
Lascia che il tuo testo parli per sé stesso. Se trasmette semplicità e immediatezza, beh… Sei già a metà dell’opera.
Un altro consiglio è quello di parlare dei benefici del prodotto, non degli attributi. Come abbiamo detto, la newsletter è una e-mail informativa, giusto?
Descrizioni tecniche e accurate sono utili, certo, ma meno efficaci di parole in grado di far provare emozioni e sensazioni. Leggi le due frasi qui sotto:
“Il nostro computer ha un processore di ultima generazione. In questi giorni è in sconto, acquista ora!”
“Avere processore di ultima generazione non ti farà più perdere tempo a causa di bug di sistema o difficoltà nell’apertura dei tuoi documenti. Il tuo computer si accenderà velocemente, e non dovrai più preoccuparti di crash improvvisi. In questi giorni è in sconto, approfitta prima che sia troppo tardi!”
Suona diverso, non è vero? Sì, un po’ di storytelling non guasta mai.
Un’altra chicca riguarda le CTA: non cadere nelle banali formule “acquista ora”. Libero spazio alla creatività e originalità, o l’attenzione del lettore cadrà a picco.
Lo stesso vale per l’oggetto: oltre a essere coerente con il contenuto, deve invogliare ad aprire l’e-mail.
Piattaforme di email marketing
Carrellata di piattaforme di e-mail marketing:
- Mail Chimp
- Active campaign
- Mail Up
- HubSpot
- Moonsend
Strategia di e-mail marketing
Come ogni strategia che si rispetti, anche nell’e-mail marketing si parte dalla definizione di obiettivi specifici, realistici e realizzabili.
Ciò vuol dire non limitarsi a una semplice “aumento dell’awareness del brand”, ma “aumento dell’awareness del brand del 50% in 30 giorni attraverso l’invio di una newsletter informativa”.
Suona diverso, più concreto e facilmente raggiungibile, non credi?
Se non si conoscono i potenziali clienti e a cosa sono interessati, sarà molto difficile riuscire a coinvolgerli e trasformarli in consumatori effettivi.
Non perdere l’occasione di guadagnare fidelizzazioni.
Il primo passo per una strategia di email marketing efficace è proprio la creazione di un form di registrazione comprensibile, fluido e coerente con il tipo di relazione che vuoi costruire con i tuoi lead.
Lascia che ti spieghi.
Se operi nel settore B2B, un consiglio è quello di richiedere informazioni riguardo all’azienda: grandezza, settore, posizione geografica.
I dati che arrivano dalle landing page o dalle metriche dell’e-commerce sono estremamente importanti. Ma non sono sufficienti per settare una campagna di e-mail marketing efficace.
Il motivo, in realtà, è piuttosto semplice, quasi elementare: le comunicazioni personalizzate hanno una probabilità molto più elevata di stuzzicare la curiosità dell’utente.
Ma andiamo avanti.
La grafica delle e-mail è un aspetto ancora molto dibattuto.
Se da un lato c’è chi sostiene che inserire elementi grafici renda le e-mail accattivanti, dall’altro c’è chi dice il contrario.
Inserire molti tag immagine e template ricchi di HTML farebbe finire le e-mail dritte dritte nella casella spam.
Sì e quindi? Cosa devo fare?
Test. Test, test e ancora test. Se linee guida generiche su strategia, copy e automazioni sono universalmente valide, l’effettivo successo lato grafica e contenuto dipende dal settore in cui si opera.
Per esempio…
È probabile che utenti registrati a mailing list per corsi di formazione siano meno propensi a fidarsi o leggere tutto il corpo della mail se ricca delle classiche foto di studenti sorridenti.
Al contrario, per un’azienda che lavora in ambito turistico inserire foto di mari cristallini o del tipico traffico tra insegne e luci led da città metropolitana… Beh, potrebbe avere i suoi effetti.
Vista la parte più tecnica, vediamo ora il lato del contenuto.
Ah no, aspetta. C’è un altro aspetto estremamente importate: tutte le e-mail devono assolutamente essere responsive.
Non serve che ti ripeta che la maggior parte delle persone legge dallo smartphone, vero?
Bene, possiamo continuare. Dicevamo, lato contenuto…
Assicurati di conoscere in modo preciso e dettagliato il tuo pubblico target. E no, non serve solo per creare contenuti in linea con le aspettative, davvero utili e apprezzati.
Si tratta proprio di fare lead nurturing. Come abbiamo visto quando abbiamo parlato di lead generation, nutrire la relazione con il potenziale cliente è semplicemente fondamentale.
Cos’è che avevamo detto? Te lo ricordi?
Compilare il form contatti equivale a dire “sì, mi interessi. Vediamo che cos’hai da offrirmi!”.
Perché bruciare la possibilità di riuscire a completare il funnel?
Conclusioni
Se nell’introduzione erano i dati a parlare, qui facciamo parlare te.
Che cosa ne pensi?
Dopo aver letto questo articolo, credi che l’e-mail marketing possa essere uno strumento efficace in ottica business? Se desideri attivare una campagna di e-mail marketing efficace, affidati a noi!
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