A seguito degli incendi in Amazzonia e dell’emergenza ambientale Ecosia sta salendo sempre più alla ribalta.

Il motore di ricerca che si impegna a devolvere l’80% dei suoi guadagni per piantare nuovi alberi e salvare il pianeta sta aumentando notevolmente la sua conoscenza, soprattutto a seguito dei terribili incendi che stanno devastando l’Amazzonia. Ma purtroppo non è tutto oro quello che luccica. Scopriamo nel dettaglio qual è il suo reale funzionamento.

deforestazione

Chi ha inventato Ecosia

Ecosia il motore di ricerca nato nel 2009 da un’idea dello studente Christian Kroll è stato sviluppato in Germania. L’obiettivo era riuscire ad integrare in modo efficace lo sviluppo di un modello di business di successo con la salvaguardia del pianeta.

Lo sappiamo, le tematiche ambientali sono molto sentite in tutto il mondo, così il progetto Ecosia ha attirato subito l‘attenzione e la collaborazione di Bing (allora yahoo) e del WWF. 

Ad oggi milioni di alberi sono stati piantati nelle zone del mondo dove c’è più bisogno (Brasile, Madagascar, Marocco ecc.). Attualmente è in atto il tentativo di “rinnovare il deserto” in Burkina Faso, per riportarlo alla sua fertilità originaria. Il progetto sta portando i suoi primi frutti. L’obiettivo è anche quello di formare e responsabilizzare gli abitanti per garantirsi un futuro migliore.

Ecosia, come funziona

Bene, fin qui abbiamo visto che cos’è Ecosia e quali sono i suoi obiettivi, ma come funziona realmente? E quali sono le sue caratteristiche? Te lo spiego subito nei prossimi paragrafi!

Sul sito di Ecosia si afferma che ogni ricerca effettuata con questo motore di ricerca si salvano 2 metri di foresta. Ma è proprio così?

Nella realtà affinché questo avvenga è necessario che l’utente clicchi su un annuncio pubblicitario presente sulla pagina. E se l’utente ha installato un AD Blocker, cosa succede?

La risposta fornita è che comunque maggiore è il numero di utenti che utilizza il browser Ecosia, maggiore è la sua rilevanza agli occhi degli sponsor. Il beneficio perciò ci sarebbe comunque.

come funziona ecosia

Su cosa si basa l’accordo con Bing? Ecosia possiede un proprio algoritmo e sfrutta la tecnologia di Bing, oggi Microsoft Bing. I suoi ricavi, come avviene anche per gli altri motori di ricerca, derivano dalla pubblicità: l’azienda incassa pochi centesimi ad ogni click (fino al 5% del prodotto acquistato online). Ebbene, ciò che distingue Ecosia da Google è il fatto che questa azienda investe l’80% dei suoi profitti (non eroga pertanto dividendi) per piantare alberi. L’azienda afferma inoltre che per riuscire a piantare un albero sono sufficienti 45 click, un risultato perciò alla portata.

Sul sito di Ecosia è presente un contatore che riporta in tempo reale i dati sul numero di alberi piantati.

ecosia motore di ricerca

 

 

Ecosia pro e contro: cosa ne pensa la gente

Come sempre accade le opinioni delle persone si dividono in due: da un lato coloro che sostengono i valori di Ecosia e dall’altro chi ne vede solo una strategia commerciale.

Ecosia pro

Ecco tutti i vantaggi che deriverebbero dall’utilizzo del motore di ricerca Ecosia:

  • i server Ecosia sono alimentate con energia rinnovabile al 100%, grazie agli impianti solari installati a partire dal 2018
  • dà un aiuto concreto nella lotta contro il cambiamento climatico
  • possiede dal 2014 la certificazione B-Corp, assegnata alle aziende che adottano dei piani di business ecologicamente e socialmente sostenibili
  • è trasparente: pubblica mese per mese i rapporti indicando il reddito totale e il numero di alberi finanziato
  • i profitti non vengono erogati in dividendi, ma utilizzati per piantare alberi 
  • rispetta la privacy: i dati delle ricerche non vengono mantenuti in modo permanente e soprattutto l’azienda non vende i dati personali dei suoi utenti agli inserzionisti. In un mondo in cui la vendita di dati assume un valore altissimo, questo è un dato molto importante. Al contempo non utilizza strumenti di tracciamento e le ricerche sono criptate
  • è più che CO2 neutral: cosa significa? Le ricerche effettuate dagli utenti rimuovono attivamente la CO2 dall’aria. Ad Ecosia non è sufficiente non produrre CO2, la volontà è di andare oltre. Dal 2020 infatti, l’azienda ha deciso di produrre energia solare in quantità doppia rispetto al necessario per eliminare tutta l’energia “sporca” dalla rete.

Ecosia i contro

Ecco invece i punti a sfavore evidenziati da coloro che sono scettici verso Ecosia:

  • poca trasparenza: a primo impatto sembra che sia sufficiente effettuare una ricerca con il motore di ricerca Ecosia per finanziare la riforestazione. In realtà non è così. Infatti il reale guadagno dell’azienda (e quindi la relativa percentuale poi devoluta per piantare nuovi alberi) arriva solamente se l’utente, dopo aver effettuato la ricerca, clicca su un annuncio pubblicitario. Ecosia perciò è una piattaforma Pay per Click, proprio come Google Ads
  • A chi sia appoggia Ecosia? Al motore di ricerca Bing (di Microsoft) che però al momento utilizza solo il 40% di energia pulita.
  • In molti affermano che 45 click per un albero non sono pochi, come l’azienda vuol far credere. In sostanza sono in molti a nutrire qualche dubbio sulla reale efficacia dell’iniziativa, nonostante i report presentati da Ecosia.

Conclusioni

A questo punto la domanda sorge spontanea: Ecosia è davvero innovativa, rivoluzionaria e impegnata per salvare la terra o semplicemente è riuscita a comunicare in maniera molto efficace la sua mission?

Di seguito altri dati forniti direttamente da Ecosia e presenti sul sito proprietario:

  • 1,3 secondi per piantare un albero
  • più di 15 milioni di utenti attivi
  • oltre 126 milioni di alberi piantati
  • quasi 13 milioni di euro investiti
  • più di 9000 zone di riforestazione

A voi lettori l’ardua risposta!