Flywheel Marketing: oltre il concetto di funnel

Che il funnel sia uno dei modelli di marketing più stabili è una certezza.
Ma c’è un problema.
Il flusso di potenziali clienti da poter condurre alla base dell’imbuto non è infinito, ma dipende dalla capacità del team aziendale di implementare gli strumenti giusti nel modo e al momento giusto.
Dai contenuti agli annunci di advertising, la strategia deve essere chiara e non può ammettere errori: il rischio è di influire negativamente sul ROI.
La soluzione c’è, e si chiama flywheel marketing: più clienti felici, più vendite.
Vediamo di che si tratta.
Che cos’è il flywheel marketing
Il flywheel marketing introduce un modo tutto nuovo di percepire l’intero processo di marketing, dalle prime fasi di awareness fino al tanto ambito referral.
Flywheel significa “volano”.
In effetti puoi pensare al flywheel marketing come a una struttura circolare fatta di diverse tappe in cui il cliente, una volta completato il giro, sarà motivato a portare altre persone all’interno del cerchio.
Si tratta di un sistema che mette al centro della sua strategia l’ottimizzazione dell’esperienza dell’utente e l’interazione tra cliente e azienda.
Devi sapere che il flywheel marketing nasce proprio per permettere ai brand una crescita che si autoalimenti in modo continuo e automatico: questo è possibile grazie a meccanismi chiamati loop, di cui parleremo più avanti nell’articolo.
Ora, torniamo a noi e facciamo un passo alla volta.
Il flywheel marketing, come funziona nello specifico?
Come afferma Hubspot, la prima azienda ad averlo implementato nella sua strategia, l’obiettivo del modello è di “allineare il successo aziendale con quello dei clienti”.
Modello Flywheel: come funziona?
Abbiamo già detto che, se non si alimenta la fase di acquisizione di clienti, qualsiasi funnel si rivela inutile. Ma la colpa non è sempre di una strategia sbagliata.
Basta pensare al cambiamento dell’algoritmo SEO o dei social, che cambiano le carte in tavola da una settimana all’altra.
Le tre fasi del flywheel marketing, in particolare l’ultima, servono proprio per arginare e risolvere anche problemi di questo tipo.
Vediamo di che si tratta:
- Attirare: questa è la primissima fase, in cui i clienti arrivano come veri e propri estranei che non conoscono il brand, i valori o l’offerta. Qui, la cosa più importante da fare è cercare di attirare (e non forzare) l’attenzione degli utenti attraverso ads, social e contenuti utili e interessanti;
- Engagement: qui, gli utenti da estranei diventano prospect. Il focus dovrebbe essere la costruzione di relazioni e non la conclusione di affari e vendite ad ogni costo. È il momento adatto per implementare tecniche di marketing automation, come una campagna di email marketing personalizzata;
- Delight: in questa fase, si supporta i clienti a raggiungere i loro obiettivi. Come? Rendendo disponibili siti responsive e multicanale, implementando strumenti come chatbot, sondaggi e programmi fedeltà ad esempio.

Tieni bene a mente queste tre fasi: ti serviranno per capire ciò che diversifica il funnel marketing dal flywheel marketing.
Funnel vs flywheel Model
Di norma il funnel si ferma al momento dell’acquisto. Il flywheel, invece, va oltre.
È proprio questa la differenza più grande tra il flywheel e il funnel: un’attenzione particolare anche alla fase del post acquisto.
L’obiettivo è regalare al cliente un’esperienza talmente positiva da incentivarlo a far avvicinare altri utenti al brand.
Non si tratta solo di semplice referral: i meccanismi che ne sono alla base sono più profondi e complessi, cioè i loop. Vediamo di cosa si tratta.
Strumenti flywheel marketing: i loop
Prima di tutto, devi sapere che ogni elemento presente all’interno del volano ha impatto sulla velocità con cui ruota il volano.
Fuor di metafora, ciò significa che ogni componente della strategia che scegli di implementare influisce sul risultato finale: facciamo un esempio.
La gestione del tuo e-commerce influisce sugli acquisti, la modalità di pagamento e la fluidità di finalizzazione dell’acquisto influisce sul tasso di carrello abbandonato che, a sua volta, influisce sulle vendite e sulla fidelizzazione dei clienti.
Ma come aumentare la velocità del volano?
Facile, attraverso i loop.
- Loop di contenuto: parliamo qui di contenuti in grado di attirare l’attenzione e di intercettare le necessità degli utenti. Pensa alla SEO o alle ads ad esempio: se fatte bene, se la corrispondenza tra keyword query e snippet è giusta, l’utente molto probabilmente entrerà nel sito. Sarà lì che inizia il secondo loop, vale a dire il contenuto che funga da amo per l’interesse dell’utente e che lo sproni a continuare la navigazione.
- Loop virale: in questo caso si parla di un incentivo che traina la viralità del prodotto. come fare? Chiedere all’utente di condividere il prodotto o servizio in cambio di un ritorno personale;
- Loop personale: qui, si tratta viralità 100% organica. Che cosa vuol dire? Fare leva sull’esclusività, per permettere agli utenti di accedere a opzioni e funzionalità aggiuntive;
- Loop finanziario: offrire buoni sconto o voucher;
- Loop a pagamento: tutto l’ecosistema dell’advertising online.
Flywheel marketing: i vantaggi
Quali sono i vantaggi del flywheel marketing?
Vediamoli insieme:
- Completare il funnel di vendita;
- Riservare una specifica fetta di strategia a azioni volte alla fidelizzazione e alla soddisfazione dei clienti;
- Migliorare la brand reputation;
- Avvalersi dei referral;
- Ottenere nuovo e continuo flusso di pubblico in target.
Conclusioni
In conclusione, possiamo affermare che il flywheel sia un modello che può letteralmente cambiare le carte in tavola ma, non serve che te lo dica, serve precisione, analisi e soprattutto competenze specifiche.
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