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Advertising Online: guida alle diverse tipologie

Nel bel mezzo dell’oceano rosso ormai saturo di contenuti nel quale ci troviamo al giorno d’oggi, riuscire a emergere è decisivo. 

Oltre a una strategia mirata di e-mail marketing, anche l’advertising online può essere d’aiuto.

L’obiettivo comune di tutti i tipi di advertising

Il primo obiettivo di qualsiasi tipi di advertising è, infatti, farsi riconoscere e farsi notare. 

Per raggiungerlo è necessario che il messaggio trasmesso sia persuasivo e che convinca il soggetto a compiere un’azione come l’acquisto di un prodotto o di un servizio. 

Ma procediamo per gradi. 

A monte di una decisione c’è un giudizio positivo e, dietro a un giudizio, c’è sempre un’emozione: più essa sarà forte e intensa, tanto più si farà ricordare. 

Attenzione, però: parliamo di un’emozione che deve essere legata al brand che, solo in questo modo, diventerà riconoscibile e collegata a una sensazione ben precisa nella mente del potenziale cliente. 

Ciò significa che il messaggio pubblicitario va declinato in base a due variabili principali:

  • il pubblico target a cui ci si rivolge 
  • lo strumento utilizzato.

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Come scegliere il mezzo pubblicitario migliore?

Ogni click su di un banner pubblicitario o un video, viene registrato, in modo da capire quale efficacia ha avuto la campagna, quali messaggi hanno funzionato e quali meno. Ciò consente agli esperti del settore di ricalibrare continuamente il proprio lavoro per consentire la massima monetizzazione al cliente.

La risposta è semplice: capire quali sono gli obiettivi da raggiungere e metterli nero su bianco in modo semplice e chiaro. 

Advertising per aumentare la brand awareness: annunci video e campagne display  

Se l’obiettivo della campagna pubblicitaria è di aumentare la brand awareness si tende, di norma, a utilizzare quei formati in grado di attirare immediatamente l’attenzione dell’utente: gli annunci video e gli annunci display

C’è da dire, in effetti, che il video è un formato estremamente coinvolgente che ha riscontrato un enorme successo durante gli ultimi anni.

Basti pensare alla popolarità guadagnata da piattaforme come YouTube e TikTok. Quando si parla di annunci video, si fa riferimento a 2 diversi formati

  • annunci instream, pubblicati all’interno delle piattaforme di streaming. In particolare,  si parla di preroll quando i video sono inseriti all’inizio del video, e di midroll quando vengono posizionati all’interno del video;
  • annunci oustream, ovvero quei video posizionati all’interno di siti partner. 

Per quanto riguarda i formati display, invece, si tratta di quei banner che compaiono nella parte inferiore, superiore o laterale dei siti che mettono a disposizione spazi pubblicitari. 

Sono annunci che uniscono elementi grafici e testuali con l’obiettivo di catturare lo sguardo dell’utente e suscitarne l’attenzione e l’interesse. 

Ora scendiamo attraverso il funnel del customer journey

Fase di considerazione: native advertising 

In questa fase gli utenti conoscono perfettamente il brand, i prodotti e i servizi offerti, ma non lo scelgono ancora. 

Qui, sarebbe utile fare leva su inserzioni pubblicitarie in grado di creare un legame emotivo con gli utenti, al fine di andare a perfezionare la percezione mentale del brand nella loro mente. 

Ci sono essenzialmente due tipologie di pubblicità online particolarmente efficaci in questa fase del customer journey:

  • la native advertising 
  • le campagne social

Hai presente quei tipici banner posti alla fine di un articolo con sopra scritto “sponsorizzato” “presentato da” o “in collaborazione con”? Ecco, si tratta proprio di native advertising

Sono annunci che somigliano molto a un contenuto organico, soprattutto perché nascono proprio per garantire più coerenza possibile con il contenuto presente sulla stessa pagina. 

Gli obiettivi? Molteplici. Oltre a veicolare traffico al sito web del brand di riferimento, gli annunci di native advertising consentono di migliorare la brand reputation

Immagina di leggere un articolo riguardante l’importanza di avere un profilo aziendale sui social e vedere un banner che recita “social media marketing: le ultime 3 tendenze che faranno decollare la tua strategia”. 

Si crea un po’ di curiosità, non è forse vero?

Per quanto riguarda i social, il panorama dell’advertising è diventato particolarmente ampio: Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest, YouTube, TikTok e social emergenti

In questo caso è essenziale scegliere il social adatto su cui aprire il profilo aziendale e avviare, se necessaria, una campagna di advertising e collegare i social agli obiettivi di business. 

L’ultimo step, la conversione: campagne search, di retargeting e ads sui social

Fare una ricerca su un motore di ricerca significa digitare nella query il prodotto o servizio di cui si ha bisogno.

In questo, le campagne search sono uno strumento estremamente efficace per intercettare i bisogni e i desideri dei potenziali clienti.

Google Ads, in effetti, permette una penetrazione capillare che consente di farsi conoscere da tutti coloro che potenzialmente sono interessati alla propria attività. 

Attraverso un sistema ad asta, i diversi brand cercano di ottenere la migliore posizione all’interno della SERP: più lo snippet occupa le prime posizioni, più è alta la possibilità di ottenere visite da un pubblico interessato e in target. 

Continuando sulla via della personalizzazione, la campagna pubblicitaria per eccellenza è il retargeting, a cui abbiamo dedicato un articolo intero. 

In pratica si tratta di annunci che permettono di raggiungere quegli utenti che hanno già mostrato interesse per i prodotti o servizi offerti dal brand, ma che hanno interrotto il percorso d’acquisto. 

Il tracciamento delle attività degli utenti permette di creare degli annunci personalizzati in base ai siti web visitati in precendenza. 

Ovvio è che è un tipo di advertising che va dosato con estrema cura: spazientire l’utente con annunci onnipresenti diventa molto semplice. 

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Quali sono le metriche da misurare quando si parla di advertising online?

Analizzare le performance degli annunci è essenziale per capire come ottimizzare la strategia pubblicitaria.

Devi sapere, infatti, che ogni click su un banner pubblicitario o un video viene registrato, in modo da misurare l’efficacia della campagna. 

In questo modo si capisce quali messaggi hanno funzionato e quali no, consentendo agli esperti del settore di ricalibrare continuamente il proprio lavoro per consentire la massima monetizzazione al cliente.

  • ROAS: return on ad spend, che quantifica la percentuale di guadagno effettivo di una campagna pubblicitaria sul web
  • CPC: cost per click, il costo di ciascun click ottenuto;
  • tasso di conversione: ogni quanti click sull’annuncio si ha una conversione?
  • CPA: costo per acquisizione.

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Conclusioni

Fare advertising online può sicuramente dare un grande apporto alle performance aziendali: puoi affidarti a noi di WebinWord per capire quale sia la strada vincente per il tuo brand, progetto o azienda!

 

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    Google Ads e Facebook Ads: come utilizzarli in sinergia

    A volte sembra una vera e propria lotta tra giganti: Facebook contro Google, due colossi che si sfidano per il posto di leader di settore nel web marketing

    Ma due canali possono essere utilizzati in sinergia per potenziare (e non poco) le performance delle campagne pubblicitarie.

    Vediamo insieme come.

    Google Ads e Facebook ads: momenti diversi dello stesso funnel

    Prima di entrare nel vivo del discorso, dobbiamo fare una premessa necessaria per capire le differenze tra Google Ads e Facebook Ads

    Ti ricordi che cosa sono le fasi TOFU e MOFU in un funnel di vendita?

    Facciamo un ripasso veloce. 

    Se padroneggi già questi concetti nella loro totalità, sentiti libero di saltare al paragrafo successivo. 

    Ma torniamo a noi.  

    TOFU sta per top of the funnel, e indica la primissima parte del funnel di vendita. Regno della brand awareness e dei primissimi contatti tra brand e utente. 

    Poi si passa alla fase successiva, la cosiddetta MOFU – middle of the funnel. Qui, si ha a che fare con utenti caldi, che sanno già che cosa cercano e sono pronti a diventare lead, utenti cioè disposti a lasciare i loro dati personali in cambio di contenuti gratuiti e utili.

    La cosa certa è che tra TOFU e MOFU le esigenze “contenutistiche” dei potenziali clienti cambia radicalmente. 

    Capisci bene che mostrare un annuncio con obiettivo lead generation a un pubblico freddo, che non conosce ancora il tuo brand non porta a grandi risultati.

    Diverso il caso in cui l’utente, scrollando la home di Facebook, si imbatte in un’ads relativa al prodotto visionato poco prima sul relativo sito web. 

    Ma perché questa introduzione?

    Te lo mostro nel prossimo paragrafo.

    Google Ads e Facebook ads le differenze

    Ciò che differenzia l’advertising di Google da quella di Facebook è l’approccio del brand verso i potenziali clienti.

    Come abbiamo appena visto, a ogni fase del funnel corrispondono determinate richieste e necessità dei potenziali clienti

    Se gli annunci di Google rispondono a un bisogno esplicito, le ads di Facebook mostrano prodotti e servizi che potrebbero stuzzicare l’interesse dell’utente. 

    Ora, lascia che ti chieda una cosa.

    Nel momento in cui fai una ricerca su Google sai già che cosa stai cercando, giusto? Nel momento in cui digiti la tua query ti aspetti di trovare una risposta che soddisfi esattamente la tua domanda, dico bene? 

    Bene, da questo si può dedurre che fare una ricerca su Google significa conoscere e sapere nel dettaglio ciò di cui si ha bisogno.  

    In effetti, se desideri acquistare un nuovo portatile farai una ricerca su Google, di sicuro non ti limiterai a scrollare pigramente la home di Facebook, giusto? Bene.

    Possiamo dire, quindi, che gli annunci di Google sono particolarmente efficaci con utenti che si trovano nella fase MOFU: l’obiettivo è rispondere a una domanda esplicita, mirata e specifica. 

    Facebook Ads è diverso.

    Facebook ads

    Facebook è un social e, in quanto tale, la maggior parte degli utenti non lo usa attivamente per acquistare prodotti. 

    Al contrario, sfruttano la piattaforma per condividere i loro interessi e le loro esperienze. Ciò significa solo una cosa: dati, dati e ancora dati. 

    Capisci bene che si tratta dell’ambiente ideale in cui gli utenti possono scoprire il tuo brand: sta a te analizzare e creare delle campagne mirate in base agli interessi espressi. 

    Ma vediamo insieme le differenze in un elenco puntato che faccia ordine e chiarezza:

    • Percorso d’acquisto: TOFU per Facebook Ads, MOFU per Google Ads;
    • Domanda: latente per Facebook, esplicita per Google;
    • Obiettivi: rispondere al search intent per Google, creare una relazione e conoscere gli utenti per Facebook;
    • Costi: più alti per Google (ma utenti più qualificati e propensi a diventare lead), più bassi per Facebook. 

    Ma attenzione!

    Tutte queste differenze, se incastrate nel giusto modo, fanno la differenza se si parla di ROI e di risultati concreti.

    Ok, ma come fare? 

    Google ads e Facebook ads: come usarli usarli in sinergia

    Molto spesso funziona così: l’utente vede un annuncio su Facebook, ne rimane colpito, fa una ricerca su Google e finalizza l’acquisto.  

    Proprio per questo, il primo suggerimento su come usare in sinergia Google Ads e Facebook Ads nel migliore dei modi è inserire in entrambi gli annunci keyword che intercettino esattamente l’interesse dell’utente

    In questo modo sarà facile per il potenziale cliente trovare sul motore di ricerca ciò che aveva visto sul social. 

    Ma ciò che ti sto per raccontare è ancora più interessante: il remarketing.  

    Si tratta, in estrema sintesi, di una particolare tipologia di campagna che segue (con dei banner o delle inserzioni pubblicitarie) gli utenti che hanno già visitato il sito ma non hanno “convertito”: non hanno lasciato il loro contatto oppure, nel caso di un e-commerce, acquistato un prodotto.

    Devi sapere che è possibile utilizzare il traffico portato sul proprio sito dalle campagne di Google per creare delle campagne di Remarketing su Facebook e viceversa: basterà installare il pixel di Facebook. 

    Il risultato? Lo sviluppo della brand awareness e del tasso di conversione.

    Ti faccio un esempio pratico.

    Un utente esegue una ricerca specifica su Google e trova il nostro annuncio pubblicitario, clicca su di esso e atterra sul sito. 

    Visiona quindi il sito e legge le informazioni principali (quindi dimostra il suo interesse), ma per qualche motivo (mancanza di tempo, poca fiducia nel brand, necessità di una valutazione più approfondita ecc.), decide di non finalizzare l’acquisto o di inviare la richiesta di preventivo.

    Lo stesso utente nei giorni successivi accederà a Facebook e vedrà la nostra inserzione di Remarketing, che lo inviterà a rientrare sul sito.

    A questo punto il potenziale cliente si ricorderà di aver già visto il sito in precedenza (sarà quindi un utente di ritorno, che ha già interagito con il brand) e pertanto le probabilità che converta (acquisto o contatto) sono maggiori.

    Conclusioni

    È chiaro quindi che utilizzare in sinergia Google Ads e Facebook Ads, può quindi risultare un’arma vincente per qualsiasi tipologia di business. Riuscire a trovare la strategia giusta non è semplice: in Webinword hai un team di esperti riconosciuti a tua disposizione. 

     

     

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      Trovare clienti con Facebook si può!

      Trovare clienti con Facebook si può?

      CERTO, CON LE CAMPAGNE DI GENERAZIONE CONTATTI!

      Rispetto ad AdWords sul Social Network blu è molto più complesso ottenere clienti. Complesso sì, ma non impossibile!

      È risaputo che Google e Facebook sono i due canali più importanti del web marketing, anche se c’è una grande differenza tra essi: AdWords infatti resta lo strumento più rilevante perché si basa su quella che viene definita “domanda consapevole”: ovvero gli utenti ricercano su Google quello di cui hanno bisogno e trovano subito gli annunci pertinenti.

      Facebook invece agisce sulla “domanda latente”: cioè tramite interessi e altre funzioni possiamo mostrare i nostri post a persone che potrebbero essere interessate ai nostri prodotti o servizi. Facile quindi intuire che è molto più difficile ottenere nuovi clienti o vendite tramite il social, anche se non è impossibile.

      Per ottenere risultati concreti e ottenere così nuovi potenziali clienti possiamo usare una specifica tipologia di campagna su Facebook: la “Generazione contatti” (o Lead Generation) che permette, tramite la compilazione di un semplice form, di ottenere direttamente nuovi nominativi.

      Attenzione però, non è tutto oro quel che luccica: per risultare veramente efficace la “generazione contatti” deve essere utilizzata in combinazione con altre interessanti funzionalità di Facebook (la retargeting per esempio) per profilare al massimo il pubblico e, di conseguenza, investire nel miglior modo possibile il proprio budget.

      Interessati? Volete finalmente provare a far diventare Facebook una risorsa per il vostro Business? Volete aumentare il numero di Lead?

      Nessun problema, siamo qui per voi.

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        Perchè investire nella Pubblicità Online

        PERCHÈ INVESTIRE NELLA PUBBLICITÀ ONLINE?

        Al giorno d’oggi la pubblicità è fondamentale per farsi conoscere online.

        Avere un bel sito, avere una super pagina Facebook o un blog ricchissimo di contenuti interessanti è inutile, se nessuno lo conosce! Ed ecco che la pubblicità o, per gli addetti ai lavori, l’advertising arriva in nostro aiuto.
        Esistono, però, diversi tipi advertising online ed ognuno di questi è specifico per promuovere un determinato contenuto.

        I DIVERSI TIPI DI ADVERTISING ONLINE

        A questo punto, dobbiamo scegliere qual’è la pubblicità che fa per noi ma, prima, capiamo bene quali sono le diverse tipologie di advertising online.

        Advertising online

        Le principali tipologie di pubblicità online sono le seguenti:

        • annunci sulla rete di ricerca (Search Advertising);
        • annunci Display / Banner;
        • annunci Remarketing;
        • annunci con i Video (pre-roll);
        • pubblicità sui Social Network.

         

        ANNUNCI SULLA RETE DI RICERCA

        Gli annunci sulla rete di ricerca sono le pubblicità che un motore di ricerca mette a disposizione degli utenti per sponsorizzare prodotti, servizi e brand in base a parole chiave ed interessi altamente targetizzati. I motori di ricerca più utilizzati e famosi per questo tipo di servizio sono Google e Bing.

        In particolare, Google ha una piattaforma dedicata chiamata Google Adwords che permette visibilità nelle prime pagine del motore di ricerca e altissima targetizzazione degli utenti.
        Gli annunci sono posizionati in base alla parola chiave ed in base all’offerta fatta.

        campagne google ads

        Gli annunci AdWords sono noti per avere un alto tasso di conversione e la modalità di pagamento è il PPC ovvero il “Pay per Click” dove un utente paga solo se un possibile acquirente fa click sul suo annuncio. Google AdWords offre a chiunque la possibilità di effettuare campagne di brand e di sponsorizzazione di prodotti e o servizi sia su desktop che su mobile.

         

        ANNUNCI DISPLAY / BANNER

        Gli annunci pubblicitari display (noti anche come banner pubblicitari) sono un tassello fondamentale della pubblicità su internet. Prendendo sempre come esempio il motore di ricerca di Google, questa tipologia di annunci vengono inseriti in tutti i siti, video ed app mobili partner del motore di ricerca.

        rete ricerca display

        Il funzionamento è molto simile a quello degli annunci della rete di ricerca infatti, per permettere la pubblicazione sui siti partner di Google, si dovranno scegliere delle parole chiave targetizzate e molto specifiche. Gli annunci poi, verranno pubblicati sui siti della Rete Display che presentano contenuti corrispondenti alle parole chiave scelte e, in alcuni casi, in base alla recente attività di navigazione di un utente.

        Costano molto poco rispetto agli annunci della rete di ricerca e se progettati correttamente sono in grado di generare enormi percentuali di clic. Questa tipologia di annunci, inoltre, ha un plus rispetto alla rete di ricerca, la pubblicità display, infatti, presenta un contenuto visivo (immagine o più immagini in successione) che permette un colpo d’occhio più immediato da parte del possibile acquirente. Le immagini hanno il potere e la funzione di colpire, emozionando; tutto questo per aumentare la possibilità di conversione in un click. Gli annunci display sono l’ideale per la vendita di prodotti.

         

        ANNUNCI REMARKETING

        Avete mai sentito parlare di annunci remarketing?
        Avete mai avuto l’impressione che certi annunci pubblicitari vi “seguano” e vi se presentino ovunque nella rete?

        Bene, se la risposta è si, le pubblicità remarketing hanno proprio questo scopo: “inseguire” gli utenti che hanno visitato un sito web in particolare ma che non hanno effettuato una conversione (un clic in questo caso). Con la remarketing si aumentano notevolmente le possibilità di indurre gli utenti a ritornare su quel determino sito web e completare l’azione (compilare un form, acquistare un prodotto ecc..).

         

        Remarketing Strategy, strategia di remarketing

         

        A livello pratico per fare una campagna di remarketing è necessario inserire all’interno del sito web un codice (chiamato tag) che invia agli utenti che approdano sulle nostre pagine un cookie.
        Ed è proprio grazie a questi cookie di tracciamento che sarà possibile “inseguire” un utente spronandolo ad effettuare una conversione.

        Le campagne di pubblicità remarketing sono perfette per incentivare le vendite poiché sono pensate per intercettare gli utenti indecisi che non hanno ancora effettuato un’acquisto.

         

        ANNUNCI CON I VIDEO (PRE-ROLL)

        Non fatevi spaventare dal nome, gli annunci pre-roll sicuramente li avete visti milioni di volte. Il portale che utilizza maggiormente questa tipologia di pubblicità è You Tube.
        I video pre-roll sono di brevi video promozionali che vengono visualizzati prima di poter vedere il contenuto di un video.

        Questa tipologia di advertising online è utilizzata maggiormente per fare del puro Brand, ovvero per far conoscere ed aumentare la popolarità del marchio. Questi video, solitamente, vengono “skippati” dopo max 10 secondi perciò è necessario che il video promozionale veicoli velocemente e nell’immediato il messaggio che l’azienda vuole trasmette. Il video deve essere sintetico e colpire l’utente che lo guarda nei primi 5 secondi! Difficile vero?

         

        PUBBLICITÀ SUI SOCIAL NETWORK

        Il social media advertising è un tipo di pubblicità in forte ascesa, permette una targetizzazione di tutto rispetto in base a molteplici caratteristiche: di base come età, sesso, località geografica fino a interessi profilatissimi, lavoro, condizione sociale ecc.

        Il social network più utilizzato per gli annunci pubblicitari è Facebook che permette una personalizzazione a 360° dei vostri annunci in base agli obiettivi che vi siete prefissati (compilazione form, acquisti, richieste di informazioni, chiamate ecc). Facebook mette a disposizione nell’account pubblicitario diverse forme di adversing, dall’aumento di “mi piace” alla sponsorizzazione di un contenuto, all’aumento di accessi sul vostro sito web.

        Ma, quali sono i principali vantaggi di una campagna pubblicitaria sui social network?

        1. Cosa permettono di ottenere campagna social media profilate:
        2. Interagire con migliaia di nuovi Utenti
        3. Pubblicizzare Prodotti e Servizi
        4. Migliorare la presenza online
        5. Rafforzare la Brand Image
        6. Fidelizzare i clienti con il “passaparola”

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        Una parentesi va sempre aperta, chiunque è in grado di creare una campagna pubblicitaria ma solo un ESPERTO è in grado di MASSIMIZZARE la resa e MINIMIZZARE i costi infatti, quando si parla di advertising a pagamento il ROI (Il ritorno sull’investimento) è essenziale per fare una stima di quali sono stati realmente i guadagni e a quanto ammontano le spese pubblicitarie!

        Web Marketing strategy

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